Anna Grazia Greco

Anna Grazia Greco, già primadonna del liceo Cicognini di Prato, è stata, dal 2004 al 2010, la dirigente Mae presso la scuola "Agustin Codazzi" di Caracas (Venezuela). Successivamente Anna Grazia Greco ha operato presso la scuola "Antonio Raimondi" di Lima (Perù) sempre in qualità di dirigente Mae (Ministero degli Affari Esteri)

venerdì 31 ottobre 2014

Federico Garcia Lorca, "Cielo vivo" | "Bimbi e gallo", olio su tela di Enrico Cajati

Cielo vivo
Non potrò lamentarmi
se non ho trovato quel che cercavo.
Vicino alle pietre senza succo e agli uccelli  vuoti
non vedrò il lutto del sole con le creature in carne viva.
Ma andrò al primo paesaggio
di colpi, liquidi e rumori
che penetra un bambino appena nato
e dove ogni superficie è evitata,
per capire che quello che cerco avrà il suo centro d'allegria
quando volerò mescolato all'amore e alle arene.

Lì non giunge la brina degli occhi spenti
né il muggito dell'albero assassinato dai bruchi.
Lì tutte le forme hanno intrecciate
una sola espressione frenetica di slancio.
Non puoi avanzare negli sciami di corolle
perché l'aria dissolve i tuoi denti di zucchero
né puoi accarezzare la fugace foglia della felce
senza provare lo stupore definitivo dell'avorio.
Là sotto le radici e nel midollo del vento
si comprende la verità delle cose equivocate,
il nuotatore di nickel che spia l'onda più fine
e la mandria di vacche notturne con rosse zampe di donna.


Non potrò lamentarmi
se non ho trovato quello che cercavo:
ma andrò al primo paesaggio d'umidità e di ululati
per comprendere che quello che cerco avrà il suo centro d'allegria
quando volerò mescolato all'amore e alle arene.



Volo fresco di sempre sopra letti vuoti,
sopra gruppi di brezze e di barche arenate.
Passo vacillando la dura eternità fissa
e amore senz'alba. Amore. Amore visibile!
Cielo vivo, Federico Garcia Lorca
Bimbi e gallo, olio su tela - Enrico Cajati

mercoledì 29 ottobre 2014

Una Caracas da bere: Ruben Zambrano e il Club de la Guardia | La nipote di Franco Chirico e la cricca catto-fascista del Codazzi

Quando ripresi a lavorare nel gennaio 2005, ripresi anche le uscite serali in quel di Caracas. Una Caracas da bere.
Il collega di uscite, Giuseppe Rinaldi, era ritornato dall'Italia più baldanzoso che mai. Baldanzoso è il termine adatto per uno sovrappeso che ami danzare la salsa e gli altri balli latinoamericani... Il bello è che se la cavava piuttosto bene.
Io ero debole e necessitavo ancora di riposo, ma avevo anche bisogno di vedere un po' di vita, dato che ero fresco reduce dal mondo dei morti, o degli spiriti, se preferite, essendo reduce da un viaggio sciamanico in piena regola. 

Fortunatamente avevo ricominciato la scuola di mercoledì, per cui il fine settimana arrivò prima. Giuseppe mi disse che era in contatto con Ruben Zambrano, l'insegnante di educazione motoria del Codazzi. Quel venerdì, infatti, si festeggiava il Dia del maestro e a scuola ci fu il solito brindisi, tanto per non contraddire il loro motto: nulla dies sine linea.
Erano presenti alcuni rappresentanti della Giunta del Codazzi, ma se ben ricordo mancava la dirigente, Anna Grazia Greco, forse ancora in Italia in attesa di nuove istruzioni...  
Durante il brindisi Giuseppe Rinaldi e il prof di educazione fisica parlarono per del tempo. 
Quando ci vedemmo in serata, al solito bar di plaza Chacaito, Giuseppe mi disse che Ruben gli aveva scritto un messaggio. Il prof di ginnastica era in serie difficoltà: lo assediavano varie femmine e richiedeva il nostro immediato intervento. Più che un messaggio pareva un Sos...
Come potevamo rifiutare?
Terminammo le nostre birre e ci mettemmo in viaggio. Destinazione: Club de la Guardia.
Raggiungemmo il nostro collega che, ancora incolume, ci presentò un'intera comitiva di gente. Almeno tre figliole di quel gruppo erano di mio totale gradimento.
Il Club de la Guardia era una sorta di dopolavoro dell'esercito venezuelano. Era distribuito su un'area abbastanza grande e si entrava solo per conoscenza. Il luogo non mi dispiaceva perché era per lo più all'aperto, semplice e popolare. La musica non era chiassosa, e pazienza se c'era solo musica locale. Era un luogo ideale per chi sapeva ballare i ritmi caraibici.
Il gruppo di Ruben era situato in una zona che terminava con un cortile. Sul muro di quel cortile era dipinto a lettere cubitali la scritta "Barinas linda!". Omaggio al luogo che ha dato i natali al presidente Chavez. Alcune amiche di Ruben mi fecero un corso accellerato di salsa venezuelana. Molto istruttivo, anche se sono stato un pessimo allievo.
Ad un certo punto della serata, me ne andai a fare un giro per il club. C'erano zone poco illuminate con cespugli e aiuole ed altri spazi coperti dove la gente ballava. Nel complesso dava l'idea di un luogo molto frequentato ma tranquillo. 
Durante il mio giro di ricognizione vidi, per la prima volta, la nipote di Franco Chirico. Era il 14 gennaio 2005. La vidi senza conoscerla e senza essere visto in quanto parlava animatamente con una ragazza della comitiva. Una di quelle che mi piacevano, per intenderci. Forse fu proprio per cercarla che vidi la nipote di Franco Chirico, massimo editore del Cammino Neocatecumenale e amico personale di Kiko Arguello, nonché capo-setta della comunità neocatecumenale frequentata dai miei genitori. 

Franco Chirico e la cricca cattofascista del Codazzi

Parlava la sciacquetta, in una zona poco illuminata, ma più precisamente impartiva istruzioni. Aveva 25 anni circa, la faccia slavata, gli occhiali e i capelli castani non molto lunghi, legati dietro con una piccola coda. Aveva lo stesso piglio della Greco (Anna Grazia, una fuorilegge a Caracas), ovvero lo stesso modo del cazzo di blaterare senza ascoltare. 
Odiosa solo a vedersi.
Quello del Club della Guardia è stato il primo di 3 incontri certi, che ho avuto con quella troia della nipote di Franco Chirico. ma non escludo di averla avuta tra i piedi in diverse altre occasioni, dal momento che aveva frequentato il Codazzi e abitava a due passi da casa mia...