Anna Grazia Greco

Anna Grazia Greco, già primadonna del liceo Cicognini di Prato, è stata, dal 2004 al 2010, la dirigente Mae presso la scuola "Agustin Codazzi" di Caracas (Venezuela). Successivamente Anna Grazia Greco ha operato presso la scuola "Antonio Raimondi" di Lima (Perù) sempre in qualità di dirigente Mae (Ministero degli Affari Esteri)

giovedì 30 aprile 2015

Paolo Scartozzoni, pagliaccio di regime e Anna Grazia Greco, fuorilegge | Un esposto al "porto delle nebbie"

Sono passati 10 anni dalla visita della commissione ministeriale alla scuola "Agustin Codazzi" di Caracas. Non sono uno che dimentica facilmente, specie se i fatti hanno una loro gravità intrinseca che merita di essere divulgata.
Il seguente brano è estratto dall'esposto inviato nel luglio del 2009 al Tribunale di Roma, già "porto delle nebbie" da tempo immemore (ovvero molto prima che nascessi).

[...] Il tempo passava ma di contratto neanche a parlarne. Coi professori provenienti dall'Italia provammo a sollecitare una risposta con una lettera.
La Giunta Direttiva del Codazzi non si prese neanche la briga di rispondere con due parole alla richiesta scritta. Il motivo di questo comportamento anomalo rimaneva oscuro.
Nel mese di Marzo (2005) venne a Caracas una commissione ministeriale presieduta da Paolo Scartozzoni per confermare la paritarietà alla scuola. Dopo il discorso sulla presentazione dei futuri progetti della Cooperazione del Ministero degli Esteri, venne fuori che noi professori eravamo ancora sprovvisti di contratto.
La dott.ssa Scarpellini rispose che non spettava a lei redimere tali questioni. 
Mi alzai per chiederle se il "diritto" non facesse parte della "cultura" (vai a sapere, magari rientrava fra gli obiettivi del loro prestigioso ministero).
La dott.ssa Scarpellini mi rispose candidamente: "No, il diritto non è cultura".
Dopo un po' contestai Paolo Scartozzoni perché cominciò a dire cose che, a mio avviso, non stavano né in cielo, né in terra. A quel punto il console si sentì in dovere di prendere le parti dei suoi ospiti e di mettermi a posto, dicendo che mi avevano risposto due persone importanti e che lui era la terza: avrei dovuto essere soddisfatto.
Gli risposi chiedendogli se chi mi aveva chiamato a quelle condizioni non meritasse una denuncia penale (mi riferivo proprio ad Anna Grazia Greco, una fuorilegge per disperazione, che era lì presente ed in quel momento reagì come chi riceve una batosta...  evento puntualmente registrato da molti presenti). 

Come avevo intuito, ed ho in seguito capito, l'obiettivo di quella gentaglia, Anna Grazia Greco, Paolo Scartozzoni ed affiliati, era proprio quello di farmi litigare col console, che era all'oscuro della situazione ed era tra le persone decenti che ho trovato a Caracas.

Paolo Scartozzoni, pagliaccio di regime e Anna Grazia Greco

mercoledì 29 aprile 2015

Anna Grazia Greco e Lucia Veronesi, una leonessa a Caracas

La preside della scuola Agustin Codazzi di Caracas, Lucia Veronesi, è stata una delle persone più coraggiose che abbia mai conosciuto.
Ancora oggi non mi capacito delle sue doti di combattente e di quanto fosse indomito il suo animo.
Come tutte le persone di carattere non aveva bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare ed i suoi modi erano sempre improntati a franchezza e cordialità.
Nei giorni in cui l'ho conosciuta, a fine settembre 2004, era già malata e sotto cura chemioterapica, ciononostante ha saputo tenere testa al periodo di mala gestione di Anna Grazia Greco, una fuorilegge patentata, e ai tanti danni che avrebbe potuto fare.
Ricordo il primo scambio di opinioni che ebbi con Lucia Veronesi, in merito ad un bambino un po' discolo. Lei mi disse che dovevo essere come una mamma... Gli risposi che, casomai, potevo essere come un papà, aggiungendo che i ruoli non erano poi così uguali...
La preside dribblò la mia affermazione e prese a parlare di quando insegnava lei...
Ogni volta che penso a quello scambio, mi convinco che Lucia Veronesi stava prendendo informazioni, nel senso che non aveva proprio idea di chi si trovasse di fronte. 

Non che fosse prevenuta, ma era poco o niente informata (le truffe funzionano meglio quando le persone vengono tenute all'oscuro). Il mio arrivo alla scuola di Caracas, infatti, fu deciso dalla Greco, che mi chiamò dall'Italia con un cellulare italiano (provvisto di scheda Tim).
Ad un certo punto ero venuto a sapere che il mio curriculum vitae, stranamente, non era giunto a chi di dovere, ovvero alla preside e alla coordinatrice. 

(Eppure lo allegavo sempre alle domande che presentavo, anzi, non era neanche un file allegato, bensì presente nella stessa pagina della messa a disposizione. In tal modo, cambiando l'indirizzo email e il nominativo, potevo inviare la stessa domanda a tutte le scuole, risparmiando molto tempo...)
Cosicché, dopo circa un mese dal mio arrivo a Caracas, stampai il mio curriculum vitae e lo consegnai personalmente alle interessate.
Lucia Veronesi non era informata sui giochetti della Greco, ma aveva gli strumenti per valutare situazioni e persone. Per questo è riuscita a spiazzarmi non una, ma diverse volte...
Quando penso all'attività di intelligence, non mi riferisco agli squallidi spioni della Greco, bensì alla lucida intelligenza della preside, Lucia Veronesi. Intelligenza col sorriso. 
Al contrario, quella col marchio Anna Grazia Greco e consociati (ovvero cricca Codazzi e corte de' miracoli) tutto poteva essere fuorché intelligence: il suo nome è infamità, l'arma dei vigliacchi... 
Fossi stato meno ingenuo, gli avrei insegnato a campare a quella gente. 
In seguito ho appreso che la difficoltà principale nel capire certi giochi sporchi consiste semplicemente nel fatto che ci si rifiuta di riconoscere ciò che non si farebbe al proprio prossimo, ovvero, per dirla con Kant, per chi tratta i propri simili (e non solo) come fine e non come mezzo.

Lucia Veronesi, una leonessa a Caracas